Giovedì 13 ottobre arriverà su Prime Video Backstage – Dietro le quinte, il nuovo film prodotto da Eagle Pictures e diretto da Cosimo Alemà.
L’abbiamo potuto vedere in anteprima e ve ne parliamo dopo il trailer con una recensione senza spoiler.
La pellicola è incentrata su nove giovani interpreti che partecipano a un duro processo di selezione per entrare nel nuovo musical di un brillante regista. Ognuno con background diversi e motivazioni divergenti, ma accomunati dallo stesso sogno: diventare artisti di successo. La storia, sebbene non dia molti spunti originali rispetto a predecessori illustri come Dirty Dancing e Saranno Famosi, è di per sé ben costruita e si chiude con un risvolto abbastanza creativo e inaspettato.
I nove protagonisti sono interpretati da altrettanti attori alla loro prima esperienza cinematografica, scelti nel corso di oltre 1400 casting in tutta Italia: Giuseppe Futia, Beatrice Dellacasa, Riccardo Suarez, Geneme Tonini, Aurora Moroni, Ilaria Nestovito, Gianmarco Galati, Yuri Pascale, Matteo Giunchi. A completare il cast, Giulio Pampiglione, Giulio Forges Davanzati, Irene Ferri, Jane Alexander e Adolfo Margiotta.
L’interpretazione è piuttosto eterogenea: tra i nove attori principali si nota subito l’acerbezza, ma non sono mancate sorprese, in primis l’ottimo Galati, seguito subito dopo da Pascale che, insieme all’affermato Margiotta, ci regala scene molto emozionanti . Il problema più grande è stata però la caratterizzazione dei giovani talenti, tutti con vissuti, orientamenti sessuali e problemi personali differenti, come a voler spuntare a ogni costo tutte le caselle possibili dell’inclusione e inserire situazioni drammatiche ovunque.
Backstage – Dietro le quinte è interamente girato a Roma, per lo più al Teatro Sistina, ed è diretto da Cosimo Alemà, che col suo background musicale riesce a dare un’impronta tangibile al film: una regia dinamica che spazia tra i primi piani dei protagonisti, per carpirne le emozioni, e inquadrature estese, con cui raccontare attivamente le performance e catturare le scenografie.
Al contrario, la sceneggiatura, affidata a Roberto Proia, risulta a tratti forzata, soprattutto nella prima metà del film, tra situazioni che non si legano efficacemente tra loro e dialoghi molto elementari. Meglio nella parte finale, dove viene messo alle spalle il background dei protagonisti e si nota una maggiore fluidità.
Dove brilla il film è indubbiamente la parte artistica. Le musiche scelte, principalmente del secolo scorso, e le coreografie ottimamente strutturate ci fanno assaporare la dura vita dei provini nel mondo dello spettacolo, aiutati dalla direzione di Alemà, che di questo settore è un esperto.
Se da un lato i protagonisti non sono – ancora – abili attori, dall’altro si riscattano come performer, quali sono poi nella realtà, mettendo in mostra le proprie abilità nel canto e nel ballo.
Backstage – Dietro le quinte è un film a forte stampo italiano, per le musiche e le location, caratterizzato da un’interpretazione acerba e una sceneggiatura non memorabile, sebbene la nostra industria cinematografica stia facendo passi in avanti negli ultimi anni. Nonostante le evidenti lacune sopraccitate, il prodotto di Eagle Pictures intrattiene grazie al comparto artistico e a un cast che è riuscito ad amalgamarsi efficacemente e a emozionare con le proprie esibizioni.
Voto finale: 6,5
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