Everybody Loves Diamonds: conferenza stampa e recensione della serie Prime Video

Everybody Loves Diamonds, la nuova serie Prime Original, debutta oggi, 13 ottobre, con tutti e 8 gli episodi che la compongono. L’11 ottobre abbiamo preso parte alla la conferenza stampa in compagnia di cast, sceneggiatore e regista.

La serie segue uno squinternato gruppo di ladri capeggiati da Leonardo Notarbartolo (Kim Rossi Stuart), che, con un piano geniale, riesce ad aggirare il sistema di sicurezza all’avanguardia dell’Antwerp Diamond Centre e a rubare pietre preziose per milioni di dollari.
Questa Original italiana è ispirata al “Colpo di Anversa” del 2003, definito dai media internazionali “il più grande furto di diamanti al mondo”, e nel cast vede Anna Foglietta, Gian Marco Tognazzi, Carlotta Antonelli e Leonardo Lidi, con la partecipazione di Rupert Everett e Malcolm McDowell. Nel cast internazionale anche Johan Heldenbergh, Synnøve Macody Lund, Remo Girone, Jean Janssens, Issam Dakka, Peter Van Den Begin, Elia Schilton, Slavko Sobin e Athaya Mokonzi.

“Ho incontrato Leonardo Notarbatolo, ma non ho voluto imitarlo o fargli un calco. Da lui ho preso il candore, poi mi sono abbandonato totalmente concedendomi una certa libertà espressiva”, racconta Stuart. “Mi ha divertito molto la rottura della quarta parete, il dialogo con il pubblico; quando arrivi a una certa età, a un certo livello di carriera, ti piace sperimentare”, prosegue l’attore.

“Per interpretare Sandra ho dovuto imparare ad aprire le serrature con un cacciavite… e ci ho preso anche gusto! Tutti noi attori in fondo siamo dei ladri, rubiamo qualcosa agli altri per interpretare un ruolo“, spiega Antonelli.

Tognazzi interpreta Ghigo: “Un mancato tronista di Uomini e Donne Senior, basti guardare il suo look, ha tre famiglie e cinque figli da mantenere”.

Foglietta interpreta la moglie di Notarbartolo: “Figlia di un ex generale dei carabinieri, remissiva, una gran donna con un’evoluzione incredibile. Il vero Leonardo ha iniziato a scrivermi su Instagram, non sapevo se rispondergli o no. Un giorno ho detto ‘truffare’ e Lui mi ha ripreso perché tra truffare e rubare c’è differenza”, spiega ridendo.

“La cosa più spericolata che ho fatto in vita mia è la cresima, sono molto pauroso e sul set mi hanno fatto andare sopra i palazzi, dentro i tombini”, ci racconta Lidi.

Il momento migliore è stato quando il regista Gianluca Maria Tavarelli ha fatto una confessione che, nello scherzo, ha trovato molti consensi: “Diciamo la verità, è il sogno inconfessabile di molti… mi piacerebbe fare un colpo e sparire. Fare una serie del genere mi ha divertito anche per questo”.

Recensione senza spoiler

La nuova heist series si presenta come una dramedy piuttosto bilanciata, ma già dal secondo episodio inizia a spostarsi su un taglio molto comedy, lasciando meno spazio al dramma: una scelta che ha dato più credibilità al progetto, arricchito, rispetto alla storia vera, di alcune scene create per fini narrativi, come spiegato anche dal regista Tavarelli durante la conferenza.

Il respiro internazionale si percepisce nelle ambientazioni e nel cast, ma anche in un montaggio e in una regia che riescono a tirare fuori il meglio dalle scene d’azione, dando dinamicità e vivacità a una storia fatta di dialoghi e di spazi chiusi.
La fotografia è stata capace di valorizzare al meglio gli shot, sia indoor sia outdoor, soprattutto nel primo blocco di episodi, mentre è sembrata meno ricercata andando verso il finale.

L’arco narrativo è ben strutturato in otto episodi che scorrono senza annoiare lo spettatore, mentre le interpretazioni sono complessivamente buone, ma si poteva – e doveva – lavorare meglio sugli accenti dei protagonisti, i quali sono sembrati poco convincenti.

Ottima la colonna sonora, in grado di dettare i tempi nei momenti più frenetici, ma anche di accompagnare efficacemente le sequenze introspettive dei personaggi o quelle di maggior impatto drammatico.

Dopo una partenza introduttiva caratterizzata da una componente drammatica più marcata, Everybody Loves Diamonds capisce di dover puntare sulla comicità per dare alla storia il taglio giusto con cui differenziarsi da altri progetti simili, così da evitare il flop emulativo trovando la giusta collocazione. Una storia godibile porta così lo spettatore a continuare la visione, spinto dalla curiosità suscitata dai personaggi e dalle loro vicende insolite. I colpi di scena non mancano e non sfociano mai nell’esagerazione tipica del genere, dando a questo progetto italiano più credibilità rispetto alla maggior parte dei titoli nostrani arrivati recentemente sulle piattaforme.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *