Oggi, 5 gennaio 2023, è approdata su Netflix la seconda stagione di una serie teen originale amata dal pubblico: Ginny & Georgia.
Le avventure di madre, figlia e tutte le persone delle quali si circondano sono tornate ad arricchire la piattaforma con dieci nuovi episodi.
Li abbiamo visti in anteprima e ve ne parliamo, dopo il trailer ufficiale, in una recensione priva di spoiler.
Come sappiamo dal finale della season 1, Ginny ormai conosce una verità davvero spiacevole su sua madre e questo compromette il loro rapporto. Tale informazione è alla base di gran parte della narrazione della season 2, alla quale si aggiungono delle sottotrame di enorme spessore.
Questi episodi ci mostrano una Georgia veramente sgradevole, di pari passo con la recitazione dell’attrice, volutamente fastidiosa. Frasi, atteggiamenti e gesti appaiono forzati, esasperati e disturbanti poiché gli stessi aggettivi possono essere associati alla natura del personaggio. Tale attitude null’altro è che l’esteriorizzazione dell’immaturità presente in Georgia, in una madre bambina che si è sforzata di sopravvivere per sé e per i suoi figli, ma che è rimasta, in fondo, con lo stesso grado di immaturità di quella fanciulla incinta.
Si è sempre opposta a qualsiasi ostacolo per sopravvivere, e ciò non le ha concesso il tempo e la serenità necessarie per strutturarsi in quanto individuo. Non ha avuto modo di farsi un’idea del mondo aldilà delle ingiustizie che l’hanno colpita. Nella sua mente, giusto e sbagliato si sono fusi.
Georgia non si sofferma sui problemi, ma solo sulle soluzioni pratiche, spicciole. È una giovane con una mentalità retrograda, siccome non ha avuto tempo, modo e interesse per crearsene una ragionevole.
La sua figlia adolescente Ginny, di contro, appare l’unica in cerca della risoluzione dei suoi problemi, pronta, a differenza di sua madre, ad accettarli, ad affrontarli e a lavorare su se stessa per risolverli. Problemi causati dalla stessa genitrice.
Grazie alla fanciulla, in questa stagione il focus sulla salute mentale inizia a intensificarsi, estendendosi poi anche ad altre persone. Durante i dieci episodi vengono infatti trattati l’autolesionismo, gli attacchi di panico, la depressione e vengono sfiorati i disturbi alimentari e la dismorfofobia.
Un altro argomento passa al vaglio della serie: il razzismo, con l’annessa attualissima inclusività farlocca.
Ed è anche su questo tema che si esprime il rapporto padre-figlia che stavolta viene maggiormente approfondito. Un rapporto molto bello, che si esprime in un accompagnamento non forzato, in un fornire gli strumenti necessari per scegliere in autonomia. Un rapporto sicuramente facilitato da una maturità maggiore del genitore rispetto a quella di Georgia, anche dovuta al lavoro che l’uomo ha potuto fare su se stesso a differenza della donna.
Ginny & Georgia si conferma anche stavolta una serie piacevole che non si risparmia nel trattare temi importanti e differenziati. La season 2 costituisce un grosso viaggio per le protagoniste, una grossa accettazione, un grosso esame di coscienza avanti allo specchio.