Glass Onion – Knives Out, il nuovo film scritto e diretto da Rian Johnson, arriverà il 23 novembre nelle sale italiane, per una settimana, e poi il 23 dicembre su Netflix.
Vale la pena guardarlo? È al livello del primo film? L’abbiamo visto in anteprima e ve ne parliamo dopo il trailer con una recensione senza spoiler.
Nel secondo film del franchise, sequel di Cena con delitto – Knives Out, il detective Benoît Blanc va su un’isola graca per risolvere un mistero con un nuovo cast di stravaganti sospetti. Il motivo per cui vi è arrivato è il primo di tanti misteri da scoprire in questo nuovo giallo di Rian Johnson.
Nella lussuosa villa del miliardario Miles Bron, Blanc incontra quest’ultimo e il suo gruppo di amici tutt’altro che omogeneo, giunti su invito per la loro reunion annuale. Come in ogni giallo, ogni personaggio ha i propri segreti, bugie e motivazioni, e quando il delitto viene compiuto tutto sono sospettati…
Il film riunisce un cast stellare che vede il ritorno di Daniel Craig nei panni del detective Blanc. Si uniscono a lui Edward Norton, Janelle Monáe, Kathryn Hahn, Leslie Odom Jr., Jessica Henwick, Madelyn Cline con Kate Hudson e Dave Bautista.
Le interpretazioni rispettano le grandi attese di nomi così altisonanti, tra cui spiccano soprattutto Hahn e Hudson, mentre non convincono appieno Craig e Norton: il primo si è visto parzialmente ridisegnare il personaggio, ora più caricaturale e con un accento più marcato (nella versione originale) e dunque meno convincente rispetto al precedente film; il secondo è sembrato non sempre perfettamente calato in una parte che abbinasse così tanto drama e comedy, nonostante una carriera che parli per sé.
La storyline di Glass Onion è stata costruita nei minimi dettagli, con una sceneggiatura senza buchi nell’acqua e dove non mancano colpi di scena. Come in tutti i gialli che si rispettino, anche qui il film gioca con lo spettatore per fargli credere che il colpevole sia una persona, per poi stravolgere le cose e farlo tornare sui suoi passi, finendo per ripetere il circolo vizioso più volte. Ciò che rende questo film un prodotto vincente è l’abilità nel portare ad avere sospetti su un determinato personaggio e, al contempo, lavorare sulle sottotrame per raccontare dei misteri secondari, creando un effetto matrioska che regali più gialli nello stesso drama investigativo, confondendo l’audience.
Il risultato finale è un murder mistery che offre una trama elaborata in grado di svilupparsi e concludersi coerentemente. Certo, non mancano le esagerazioni tipiche di questo genere, ma rientra tutto nella natura di un dramedy facente parte del franchise di Knives Out.
Oltre alla trama avvincente, che mette a dura prova gli spettatori strappando intanto più di una risata, è la regia di Johnson a rubare l’occhio fin dalle prime scene, capace di dare dinamicità a una storia che si svolge esclusivamente in una villa, che per quanto enorme offre meno spunti di direzione di altri generi. Un lavoro minuzioso condito da scenografie (Rick Heinrichs) che riempiono la scena di dettagli – e di indizi – e da una fotografia (Steve Yedlin) in grado di giocare con l’alternanza di colori estivi e notturni e, allo stesso tempo, di regalare ampiezze di inquadratura focalizzandosi su uno o sull’altro colpevole per tenere alta l’attenzione dello spettatore.
Dunque, vale la pena guardare Glass Onion? Assolutamente sì. È migliore di Cena con delitto? Se vi è piaciuto il primo capitolo, rimarrete soddisfatti anche da questo film… forse addirittura di più: il nuovo mistery dramedy è, infatti, un upgrade sotto quasi tutti gli aspetti, a parte il piccolo dietrofront sul personaggio che lega i due mistery drama, il detective Blanc.
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