Masters of the Air: recensione della miniserie di Apple TV+

Dai creatori e produttori di Band of Brothers e The Pacific, Steven Spielberg, Tom Hanks e Gary Goetzman, il 26 gennaio debutta su Apple TV+ la miniserie Masters of the Air, basata sul libro di Donald L. Miller Masters of the Air: America’s Bomber Boys Who Fought the Air War Against Nazi Germany.
L’abbiamo vista in anteprima e ve ne parliamo, come sempre, senza spoiler.

La serie in 9 episodi racconta la Seconda Guerra Mondiale da una nuova prospettiva rispetto alle due miniserie sorelle andate in onda su HBO, quella degli avieri del 100° Gruppo Bombardieri, che presero parte a innumerevoli missioni aeree per bombardare i territori occupati dai nazisti.

Nel cast Austin Butler, Callum Turner, Anthony Boyle, Nate Mann, Rafferty Law,Barry Keoghan, Josiah Cross, Branden Cook, Bel Powley e Ncuti Gatwa.

Oltre al libro omonimo, per costruire questa nuova storia i creatori di Masters of the Air si sono serviti di varie testimonianze dirette di chi partecipò a quella guerra, tant’è che alla fine della miniserie, durante i titoli di coda, sono presenti varie note su come sono andate le vite dei protagonisti dello squadrone aereo.

La miniserie Apple TV+ Original si apre con un primo blocco introduttivo, in cui vengono presentati allo spettatore i vari protagonisti, tra caratterizzazione e ranghi militari. In questa prima fase vi è molta azione aerea, dove si evidenzia soprattutto un montaggio di alto livello. La storia però sembra non voler affondare il colpo per quanto concerne quelle scene più crude e di forte impatto, fermandosi principalmente ai dialoghi per far sapere allo spettatore alcuni esiti delle battaglie.

È fortunatamente col secondo blocco che vengono fuori la tensione e il pathos di cui si era caricata la narrazione nei primi episodi. Questo cambio di passo è arrivato aggiungendo un nuovo strato alla storia, che andasse di pari passo con le missioni in cielo: le sorti di alcuni avieri superstiti finiti in terre tedesche dopo aver visto il proprio bombardiere essere messo fuorigioco.
Il pubblico assisterà ai loro anni di detenzione nei campi nazisti, in cui si incroceranno a tratti anche alcune storie ebree a sfondo olocausto. Episodi carichi di attesa, in cui da una parte si spera presto di gioire per l’avanzata vincente europea, ma dall’altra si vivono momenti di forte ansia per le vite dei protagonisti con una spada di Damocle sulla testa, prede dei tedeschi.

Oltre al montaggio, il nuovo prodotto di Hanks-Spielberg-Goetzman sfoggia una fotografia di serie A e delle musiche – a cura di Blake Neely, lo stesso della sorella maggiore The Pacific – che dettano il ritmo delle gesta dei protagonisti del 100° Gruppo Bombardieri.

Ottime le interpretazioni del cast stellare, tra cui spiccano Callum Turner e Anthony Boyle. Curiose le guest appearance di Bel Powley e Louis Hofmann, che recentemente hanno ricoperto ruoli simili rispettivamente in A Small Light e Tutta la luce che non vediamo.

Il nostro giudizio complessivo di Masters of the Air è certamente positivo, ma considerato il cambio di passo qualitativo avvenuto solo intorno a metà miniserie, si poteva raggiungere un livello ancora migliore.
Voto: 8-

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