Venerdì 21 gennaio torna su Netflix la serie originale Ozark, con la Parte 1 della stagione 4 che sarà composta da sette nuovi episodi. Disponibile in Italia a partire dalle 9:00 del mattino, questo primo arco della stagione conclusiva sarà poi seguito da una Parte 2 – anch’essa di sette episodi – in arrivo entro fine anno.
Abbiamo guardato in anteprima i nuovi episodi di Ozark 4 e ve ne parleremo in questo articolo con una recensione senza spoiler.
Dove eravamo rimasti: come finisce la stagione 3
Ruth, appreso dell’uccisione di Ben, non vuole avere più niente a che fare con i Byrde, si licenzia e inizia a lavorare con Darlene e Wyatt. Nel frattempo, Marty e Wendy architettano un piano per salvarsi dopo che Helen, l’avvocato di Navarro, ha ottenuto la licenza per un nuovo casinò, primo segnale che vuole fare fuori i Byrde. Marty offre quindi all’agente dell’FBI Maya Miller le prove che dietro all’assalto ai Cosgrove, avvenuto sul suo statunitense, c’erano i Lagunas, ragione unica in grado di far intervenire le forze americane contro il cartello nemico di Navarro. Quest’ultimo riceve la buona nuova dai Byrde, che in cambio chiedono garanzie. Poco dopo, il leader messicano li convoca in patria per prendere parte al battesimo del figlio, unico superstite all’imboscata dei Lagunas avvenuta pochi giorni prima in chiesa. Anche Helen deve partire per il Messico, ma viene raggiunta in casa da Jonah che, munito di fucile, vuole vendicare la morte di Ben. Helen lo convince che a far uccidere suo zio è stata sua madre. Arrivati in Messico, Marty, Wendy e Helen vengono raggiunti da Omar Navarro e Nelson, con quest’ultimo che pochi secondi dopo uccide a bruciapelo l’avvocato.

Il trailer della Stagione 4 Parte 1
Prima di addentrarci nella recensione senza spoiler della Parte 1, analizziamo le scene del trailer rilasciato poche settimane fa, così da contestualizzare il più possibile i fatti e i personaggi della nuova stagione.
La clip si apre con Marty e Wendy che incontrano Darlene, Wyatt e la loro nuova socia Ruth, per informarli che il cartello “consiglia” loro di non tornare a produrre eroina. Mentre avviene il dialogo, assistiamo all’entrata in scena del nipote di Navarro, Javi, interpretato da Alfonso Herrera (Sense8, The Exorcist), nuovo personaggio che avrà un ruolo importante nelle dinamiche di questa stagione. Si torna in Messico, dove Omar Navarro spiega ai Byrde che dovranno trovare un accordo con l’FBI in grado di renderlo libero, unica via che permetterà ai due di liberarsi a loro volta dagli obblighi nei suoi confronti. A questo incipit della Parte 1 seguono scene di azione e di sparatorie, intervallate dal nuovo claim: “Nessuno ha la coscienza pulita”.
La recensione di Ozark Stagione 4 Parte 1
La trama e la sceneggiatura
Come recita la sinossi ufficiale di Netflix, in Ozark 4A “la libertà dal cartello sembra a portata di mano, ma l’incrinarsi dei legami familiari potrebbe portare i Byrde alla definitiva rovina”.
Anche la stagione conclusiva conferma l’essenza di questa serie TV: al centro c’è la famiglia, non solo quella dei Byrde, e tutti sono legati da un fil rouge fatto di azioni e reazioni, soldi e ambizioni.
Se vi aspettavate una ciclo finale esplosivo e sostenuto, dovrete tuttavia ricredervi: nei primi episodi la trama risulterà piuttosto stagnante, lasciando nello spettatore la sensazione che questa Parte 1 sia stata creata per allungare il brodo in attesa della Parte 2. Fortunatamente, la sceneggiatura di livello aiuterà a mantenere vivo l’interesse pure nelle scene meno intriganti, mentre procedendo verso il finale i tasselli inizieranno a riordinarsi e il ritmo si farà più intenso, rimediando alle scelte narrative del prologo.
I personaggi
Uno dei problemi di questa serie è stata finora la gestione non solo dei personaggi secondari ma anche di quelli nuovi, e in questa Parte 1 della Stagione 4 il team creativo sembra aver corretto il tiro solo in parte.
Convincenti alcuni nuovi volti, capaci di incidere da subito – su tutti il nipote di Navarro, Javi – meno convincenti personaggi che fanno il loro ingresso con alte cariche e buone premesse, per poi uscire di scena con troppa facilità senza lasciare un valore aggiunto all’insieme.
Non diverso il discorso relativo ad alcuni personaggi più centrali, come ad esempio i figli dei Byrde (uno riuscirà finalmente a emergere, mentre l’altro rimarrà completamente ai margini della trama) e lo stesso Omar Navarro, che darà più spazio al nipote.

Ma la vera forza di Ozark è sempre stata la caratterizzazione dei ruoli femminili, e la serie si conferma anche in questa stagione. Per dirla alla Ruth, le donne “hanno le palle”. È così che la piccola biondina, interpretata dal premio Emmy Julia Garner, rimane la solita fottutissima Langmore nonostante le esigenze di trama; Darlene (Lisa Emery) non si smentisce mai, lasciandoci sempre col fiato sospeso in attesa di una sua nuova pazzia (che, ovviamente, compirà); non ultima Wendy (interpretata dalla solenne Laura Linney), che continua la sua implacabile metamorfosi in criminale a suo agio nel mondo in cui si ritrova, riempiendo il vuoto lasciato dalla morte dell’avvocato Helen.
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Chiudiamo il discorso sui personaggi parlando del binomio Marty – Maya Miller, che si riflette inesorabilmente su quello tra Navarro e l’FBI. L’agente Miller è stata finora il mezzo con cui l’audience ha potuto capire non solo l’intelligenza acuta del personaggio interpretato dal doppio premio Emmy Jason Bateman, ma anche le concrete possibilità di redenzione per Marty e per la sua famiglia.
In questa Parte 1 ci si aspetta che le due organizzazioni – cartello Navarro e agenzia investigativa – assumano un ruolo preponderante nella storyline, andando ormai verso la fine della serie TV; tuttavia non ha convinto la scelta di rappresentarli dando poco spessore alla potente, facoltosa intelligence statunitense e quello che dovrebbe essere uno dei cartelli più grandi e sanguinosi dell’America Latina.
I dettagli fanno la differenza
Anche questa stagione di Ozark è caratterizzata da una notevole cura del dettaglio, dove anche una singola inquadratura può nascondere un sottotesto da non trascurare.
Molto apprezzato è stato l’inserimento di alcuni Easter egg riguardanti la season 1, su tutte il ritorno al Lazy-O (il motel dove i Byrde mossero i primi passi nell’Ozark), per creare analogie tra l’inizio della storia e il finale ormai prossimo.
O ancora gli “spoiler senza contesto” che hanno caratterizzato le intro di ogni episodio della serie: in questa stagione, ancor più che nelle altre, guardiamo ai quattro simboli nel logo di Ozark come presagio a una qualche morte o malaugurato destino per i protagonisti.
Non ultime le musiche, in grado di dettare il passo in una narrazione tutt’altro che movimentata, preparando lo spettatore alle scene salienti.
Per finire, interessante la scelta narrativa di aprire la Parte 1 con un salto temporale nel futuro (parzialmente presentato nei trailer), un escamotage che anticipa presumibilmente gli atti finali della storia lasciando nello spettatore quella giusta dose di mistero sulle sorti dei protagonisti.
Il nostro giudizio finale
Questa prima parte della stagione 4 di Ozark si avvicina alla fine, ma non è ancora alla fine, dettata da un ritmo narrativo inizialmente discutibile, che infine si rivelerà una scelta tutto sommato soddisfacente per farci godere ancor più i sette episodi finali che arriveranno con la seconda parte.
L’immenso spessore dei protagonisti, Marty (Bateman) e Wendy (Linney) su tutti, fa sì che l’audience possa chiudere un occhio sulla scarsa costruzione dei personaggi secondari che ha contraddistinto Ozark nel corso delle stagioni. In aiuto viene inoltre la sceneggiatura, sempre curata nei dettagli, soprattutto in una stagione dove l’azione ha lasciato spesso il posto al dialogo e alla strategia.
Anche quest’anno Ozark si conferma uno dei migliori originali di Netflix, sebbene la stagione 4 Parte 1 sia da intendersi come un primo tempo di una partita di calcio: ci sono momenti degni di nota, ma è palese che il vero match inizierà dopo l’intervallo… e lo spettatore non vorrà altro che le squadre tornino in campo per l’atto finale.
La quarta stagione di Ozark debutta venerdì 21 gennaio con i primi sette episodi (Parte 1), mentre i restanti sette (Parte 2) sono attesi per la seconda parte del 2022.
La nuova stagione è interpretata dai premi Emmy® Jason Bateman, Laura Linney e Julia Garner, insieme a Sofia Hublitz, Skylar Gaertner, Charlie Tahan, Jessica Frances Dukes, Lisa Emery, Felix Solis, Damian Young, Alfonso Herrera, Adam Rothenberg, John Bedford Lloyd, Joseph Sikora, Bruno Bichir, CC Castillo, Katrina Lenk, Bruce Davison, Ali Stroker e Veronica Falcón. Il candidato agli Emmy® Chris Mundy torna nel ruolo di showrunner, sceneggiatore e produttore esecutivo.
La produzione esecutiva è affidata a Jason Bateman, Mark Williams, John Shiban, Patrick Markey e Bill Dubuque, al fianco della co-produttrice esecutiva Laura Linney. La serie è targata MRC Television.
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