Shrinking, stagione 1: recensione in anteprima (senza spoiler)

Il 27 gennaio debutta su Apple TV+ la nuova serie TV Shrinking, che vede Jason Segel (How I Met Your Mother) protagonista e ideatore insieme ai co-creatori di Ted Lasso Bill Lawrence (Scrubs) e Brett Goldstein (Roy Kent nella serie).
La nuova comedy, interpretata anche da Harrison Ford in uno dei suoi primi ruoli televisivi di rilievo, esordirà a livello mondiale il 27 gennaio con i primi due episodi, seguiti da un nuovo episodio settimanale, ogni venerdì, fino al season finale del 24 marzo (ep. 10).

Abbiamo visto in anteprima la stagione 1 e ve ne parliamo di seguito, senza spoiler.

Shrinking segue le vicende di un terapeuta in lutto (Segel) che inizia a infrangere le regole dicendo ai suoi clienti esattamente ciò che pensa, ignorando così la sua formazione e la sua etica professionale, ritrovandosi a causare tumultuosi cambiamenti nella vita delle persone… compresa la sua!

Accanto a Segel e Ford, nel cast troviamo Christa Miller, Jessica Williams, Michael Urie, Luke Tennie e Lukita Maxwell.

I creatori di Ted Lasso si ripetono e sfornano un’altra serie TV che riesce sia a far ridere sia a far emozionare e riflettere, trattando temi più o meno delicati come il lutto, l’amicizia, i problemi di coppia, il benessere fisico e mentale col taglio che ha contraddistinto la loro prima serie targata Apple TV+.

A differenza della celebre e pluripremiata dramedy sportiva, Shrinking presenta un numero più ridotto di ambientazioni e personaggi per creare da subito un’atmosfera più intima e approfondire le relazioni interpersonali, nonché aprire le varie dinamiche tra gli uni e gli altri. Viene comunque mantenuto il binomio vincente drama + comedy, in un saldo equilibrio che alterna sapientemente momenti divertenti ad altri più seri.

Il catalizzatore della scena è, ovviamente, il personaggio interpretato da Jason Segel, Jimmy Laird, terapeuta e padre di famiglia in crisi in seguito alla morte della moglie. Da lui si dirameranno, episodio dopo episodio, le sottotrame che toccano i suoi colleghi, i suoi amici e sua figlia Alice (Lukita Maxwell).
Mentre l’amato interprete di Marshall di How I Met Your Mother ci regala un altro esilarante personaggio a cui affezionarsi sin dai primi episodi, molto più lentamente vengono caratterizzati gli altri protagonisti della serie. Tra questi il burbero terapeuta Paul Rhodes, interpretato dall’attesissimo Harrison Ford, il quale solo nella seconda parte di stagione riesce veramente a emergere e a trovare una dimensione consistente nella storia.

La storyline di questo primo ciclo di episodi è fluida e beneficia certamente dell’atmosfera intima che viene creata tra le poche ma curate location indoor – scenografia dettagliata e fotografia ricercata che gioca con colori vibranti e caldi – ma le dinamiche tra i personaggi risultano, almeno inizialmente, poco verosimili e troppo ristrette ai pochi volti introdotti, tra amicizie nate dal nulla e incontri spesso forzati. Inoltre, il tema centrale della trama – il terapeuta che ignora la sua formazione e la sua etica professionale e inizia a dire ai suoi paziente cosa pensa realmente – viene via via accantonato a favore degli sketch e degli sviluppi tra i protagonisti, andando così a impoverire il concept di fondo.

Il vero punto di forza di Shrinking – e non potrebbe essere altrimenti in una comedy di livello – sono i dialoghi, ed è inconfondibile la penna del duo dietro a Ted Lasso, che anche in questa serie riesce a mettere in scena situazioni che sanno far ridere e un attimo dopo emozionare, per poi tornare a far ridere.

Nonostante la lenta caratterizzazione dei protagonisti, al termine della stagione si creerà tra loro e lo spettatore un certo grado di empatia, in una storia che in 10 episodi matura e si rivela, nel complesso, un altro ottimo prodotto di Apple TV+.
Tuttavia, non siamo ancora ai livelli di Ted Lasso, poiché la trama di fondo rimane in potenza troppo a lungo, mantenendo gran parte della stagione sullo stesso piano senza una vera direzione narrativa, finendo, di fatto, per ancorare i personaggi al punto in cui erano al primo episodio.

Voto: 7

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